Ponte del Diavolo, Torcello

Anno: 2005

Committente: Comune di Venezia

Incarico: Progettazione, direzione lavori, coordinamento sicurezza

Lavoro: Restauro e consolidamento del ponte e delle sponde del rio in adiacenza

Prima dei lavori di restauro il Ponte del diavolo era in situazione di indecoroso abbandono e di grave dissesto statico, sostenuto da puntellazioni integrate a più riprese dal Comune di Venezia per evitarne il crollo.

L’intervento di restauro conservativo della struttura del ponte, approvato dalla Soprintendenza di Venezia alla fine del 2005, era rivolto al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
– consolidamento e rinforzo della struttura muraria, di cui si prevedeva la conservazione integrale, con iniezioni riempitive di malte compatibili, placcaggio all’estradosso con nastri di fibra di carbonio (CFRP);
– ripristino strutturale, in opera, delle armille e delle chiavi in pietra con perni metallici, incollaggi chimici e ricostruzione dei giunti per colatura di piombo fuso;
– rinforzo ed omogeneizzazione delle fondazioni delle spalle con contrafforti tradizionali in muratura appoggiati su pali di legno e “zatterone” di tavole.

Il restauro della sovrastruttura, dopo le operazioni preliminari di rilievo, catalogazione e preconsolidamento in opera degli elementi lapidei, è stato condotto in laboratorio: gli elementi di laterizio sono stati desalinizzati e consolidati per immersione nel silicato di etile; quelli in pietra sono stati ripuliti ed integrati, solo dove ritenuto indispensabile a garanzia di sicurezza della pavimentazione, con tasselli artificiali a base di polvere ed inerte di pietra di piccola pezzatura, eventualmente armato con acciaio inossidabile.

Il riempimento fra l’estradosso dell’arco e la pavimentazione è stato eseguito realizzando strati successivi di calce e cocci di laterizio in luogo del preesistente riempimento di terra naturale che permetteva il radicamento delle piante.

Pietre e mattoni della sovrastruttura sono stati quindi ricollocati nella posizione originale e fugati con malta di calce.

Nell’ambito dell’intervento sono stati ricostruiti con tecniche tradizionali anche i tratti di muro di sponda adiacenti al ponte.